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Tra giganti e ostinati pescatori
l’enormità quasi innaturale
nel mare dell’ombra che ci sfida
al grasso d’olio agli spermaceti
fino alle ossa, all’ambra grigia:
la resistenza muta non ci salverà

 Tutto scorre ma non passa

-come rondini finite in una stanza

picchiando la testa contro il muro-

pena l’ottuso atto di fiducia
del gabbiere

                   in assenza di vento
che dagli alberi sale i pennoni
quello che sa più di tutti dov’è
che il mare finisce e comincia
tra mistero e confine la terra
a métà del guado, dal nulla
(come) un fiume a Prati di Drava,
si fa attesa più certa . tensione

                                                  fondata
la mano instancabile che tocca i malati
                                                di sabbia
plasmando un volto di carne.  nel volto
affidarsi

                        nella seconda innocenza
al distacco - come punto d’arrivo
il "non Volere"-


battendo cortecce di gelsi nell’acqua
fino alla pasta morbida e mite

-questa. e l’unica lacrima insieme-
ad asciugare sopra un telaio
pochi metri più in alto la luce
dove hai riposto le rose

                               inattaccabili. ma

quando mi sveglio dentro ai sogni
alle pareti fisso col respiro
mutissimi sapienti e oggetti interni:
colorano in amplessi le figure
con uno sguardo prima che dileguino
si stende sopra il ventre quel disegno:

di chi  s’è messo a nudo

                                     per essere

protetto

È  da lì che muovono le Cose

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                             -disegno scuole elementari-

 narimi - 04/10/2013 23:01:00 [ leggi altri commenti di narimi » ]

FerdiNando le tue Parole sono Troppo Belle per me, eppure mi avvolgo dentro loro come una sordomuta..Grazie Poetamio
Ti stringo come affidarsi alla nannanotte

 quattrostraccisullapelle - 01/10/2013 13:24:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Anche senza una dote di cultura, un certo "istinto" già percepisce non solo la bellezza di cui sono pregni questi tuoi versi, Amina, ma tutta la loro grandezza contenutistica, pur non sapendola io ancora argomentare; la definirei questa poesia capolavoro un affresco esistenziale che "pretende" per quel che dona in cambio, studio e riflessione anche se, per ciò che dona, nulla può ricambiarne il valore.
Grazie, Amina, e scusami le tante parole, ché di fronte alla Bellezza quasi giusto è solo il silenzio.

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